Quando si vuole raccontare una storia, partire con un aneddoto non è quasi mai la soluzione. Non in questo caso.
Diversamente dal paese del Sol Levante, la serie in occidente cambia nome. Biohazard a destra del mondo, Resident Evil a sinistra. Questo sia per rendere maggiormente appetibile il titolo ai videogiocatori non muniti grammatica kanji, sia perché i diritti del nome BIohazard negli States appartenevano a una rock band.
Lo sviluppo del primo capitolo della serie prende vita nel 1993 e sfrutta idee e ambientazioni di un titolo Capcom per Snes (ovviamente poteva mancare la grande
N nella storia videoludica?) del 1989, Sweet Home. Da lì prende l'ambientazione della villa, i puzzle da risolvere e la genialata della schermata di caricamento nascosta nella porta che si apre.
Ma come Resident Evil è entrato nella storia?
Beh, nel modo più semplice possibile. Dando realismo, per quanto un'epidemia zombie causata da un virus creato in laboratorio possa esser reale.
I personaggi non erano poligoni o pixel. Non erano umanoidi cartooneschi. I protagonisti erano persone dalle fattezze quanto più reali possibili. Prova ne è il filmato introduttivo del primo capitolo, girato con attori in carne e ossa che mostravano la scena di un militare sbranato da un cane zombie. Ovviamente, visti gli anni di rilascio, il gioco conobbe la mannaia della censura. Dialoghi censurati, filmati tagliati, sanguinamento durante le ferite e morte del personaggio vennero tagliate, e pure in Giappone il filmato iniziale venne mostrato in bianco e nero.
Il mondo videoludico non è differente, però, dalla vita di tutti i giorni, anzi, forse è pure più soggetto alla fortuna, e così andò per Capcom che non inventò un genere ma ne ribattezzò lo stile. Furono infatti i primi a chiamare un gioco del genere
Survival Horror, cosa che, per l'appunto, segnò un'epoca e tracciò una linea netta all'interno della storia dei videogiochi.
Il titolo ottenne un successo enorme, vendendo nella prima versione, secondo Capcom, oltre 5 mln di copie (dato riguardante solo la PS).
Sì, parlo di prima versione perché la casa nipponica, seppur per prender tempo nello sviluppo del seguito della saga, pensò bene di iniziare a mungere la vacca sin dal principio. Ecco quindi due versioni:
Resident Evil Director's Cut e
Resident Evil Director's Cut Dualshock Ver..
Nel primo caso, il gioco vedeva nuove angolazioni, oggetti spostati, una nuova pistola e un nuovo livello di difficoltà.
Nel secondo, oltre a una nuova colonna sonora, veniva implementato l'utilizzo del nuovo controller PSX, munito di due stick analogici.
I protagonisti principali della storia che prende inizio nel luglio 1998 e continua tutt'oggi, sono Chris Redfield e sua sorella Claire. Jill Valentine, compagna d'armi di Chris nel team Alpha della STARS. Leon Scott Kennedy, giovane poliziotto al primo giorno di servizio nel di...
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