Carta e penna o PC?
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Carta e penna o PC?

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    Io - da solita scema - ho votato solo pc anche se scrivo su entrambi.
    In realtà la maggior parte delle storie/cose che scrivo le scrivo al pc perché mi trovo direttamente a scriverle su Word (tanto sto sempre avanti al pc ._.) però per gli appunti uso carta e penna.
    Anche per le lettere uso carta e penna (anche se la mia grafia fa davvro pena). Solo una volta ho scritto una lettera al computer.
     
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  2. Noruard
         
     
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    Come stavo dicendo ad Alassë_Schwarz, in effetti la questione è molto più complicata ed appassionante di quanto mi aspettassi e penso che approfondirò, potendo, con qualche mio Prof a cui interessi l'argomento.
    Queste faccenda fanno capo a dei filoni della cosiddetta "storia del libro" o "cultura del libro", e la cosa bella è che la nostra cultura del libro e della scrittura Occidentale è diversa da quella Araba e ancora da quelle indiane o dell'Estremo Oriente, quindi ce n'è da dire, sia sul piano delle forme che sul piano culturale xD
    Penso che, per l'impaginazione e il rapporto con la scrittura, entrino in gicoco anche fattori personali che vanno al di là delle preferenze.
    Per dire, io ho avuto professori edi liceo e di università molto rigidi circa l'organizzazione e la presentazione formale del testo.
    Sono stata costretta a porre molta attenzione alla formulazione di elaborati scritti.
    Probabilmente, ho trasportato questa forma mentis anche nella scrittura, ma concordo con Airalila e Alassë, quando scrivevo su carta non mi ponevo minimamente il problema.
    Circa le lettere, dipende, se scrivo a una persona a me cara userò la scrittura a mano, se scrivo lettere a quotidiani o in altri contesti fra il professionale ed il formale preferisco sempre la battitura a pc con una firma finale a mano.
    Mi è piaciuto molto quello che ha detto Airalila, di come il testi diventa "vero" su schermo.
    Rilancio: avete mai pensato alle potenzialità di un testo interattivo?
    Intendo: una scrittura su schermo in un file .doc o .pdf è chiaramente un testo leggibile che può contenere link o immagini- tutte cose, a parte il link, a cui l libro a stampa ci ha abituato.
    Ma la pagina web possiede più potenzialità.
    Quindi, può aggiungere suoni, gif, interagire con il testo; addirittura, ci sono i giochi testuali, che sono la trasposizione videoludica più o meno svilupata dei vecchi libri-game o libri con finali alternativi.
    Non so voi, ma a me queste possibilità hanno colpito molto e quando scrivo ne tengo conto, mi faccio domande, costruisco la storia con un occhio ai moduli narrativi "a scelta" dei videogiochi.
    So che qui si va oltre il quesito del topic, ma vorrei sapere cosa ne pensate.
     
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    Mi riprometto, di leggere qualcosa a riguardo per capire meglio il rapporto tra mezzo e scrittura. Mi ha incuriosito molto l'argomento (Sto studiando paleografia in questo periodo e credo che rivolgerò anche io qualche domanda ai miei professori)

    Per quanto riguarda lo spazio inesplorato che le nuove tecnologie concedono ai testi devo ammettere di avere dei grossi dubbi.
    Mi sono posta spesso la questione ma devo dire di non esserne venuta a capo. Trovo molto comodo avere un link con un rimando particolare se sto studiando qualcosa o se sto leggendo articoli che siano essi informativi o scientifici, ma per quanto riguarda la "narrativa" l'idea non mi convince.
    Mi spiego, sono stata una fruitrice vorace di libri game, ho speso soldi che non avevo per comprare i primi volumi della nuova edizione di Lupo Solitario, e trovo molto pratica l'idea di sfruttare la tecnologia per dare nuova vita a questo tipo di narrazione. Ma la narrativa anzi la letteratura, ha un bagaglio intertestuale intrinseco e credo che sia giusto che sia così. Capire rimandi ad autori o a filosofi o a fatti di cronaca, riconoscere citazioni o allusioni, sono modi che l'autore ha per giocare con i lettori e non necessitano di gif o link, ma di cultura e curiosità.
    Però è vero che ci sono modi sempre nuovi di narrare, i videogiochi ad esempio, secondo me lo sono, quindi ben venga una trasformazione del testo che dia vita ad altro.
    La mia mente è deformata dalla mia passione per star trek, ma quando penso al futuro del libro della narrazione e dell'intrattenimento, non posso che pensare a ciò che traspare da quella serie. Esistono in quell'universo, dei programmi olografici in grado di dare vita fisicamente a qualunque tipo di storia o personaggio. Il fruitore può essere protagonista delle grandi opere della letteratura o può chiedere consiglio a Leonardo da Vinci riguardo qualche problema che lo attanaglia. Scrivere per questi programmi è in quel mondo un mestiere più o meno remunerativo, come quello dello scrittore.
    Però il libro, cartaceo e digitale esiste. Esiste così com'è. E permette al lettore lo stesso silenzio, la stessa concentrazione, lo stesso sforzo di immaginazione, lo stesso tipo di intertestualità.
    Lo so Star Trek non è forse una fonte eminente, ma secondo me fornisce spunti interessanti e non così banali.

    Il libro è mutato col tempo per soddisfare le istanze del pubblico che cambiava, ma non so in che modo le possibilità della tecnologia attuale potrebbe mutarlo senza snaturarlo. Ho il dubbio che dare vita a nuove narrazioni permetta semplicemente una vita parallela del libro così come lo conosciamo. anche questo credo richieda una riflessione...
     
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  4. Noruard
         
     
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    CITAZIONE (Airalila @ 23/1/2017, 19:12) 
    Mi riprometto, di leggere qualcosa a riguardo per capire meglio il rapporto tra mezzo e scrittura. Mi ha incuriosito molto l'argomento (Sto studiando paleografia in questo periodo e credo che rivolgerò anche io qualche domanda ai miei professori)

    Paleografia, la mia materia preferita insieme a linguistica!
    M. L. Agati e Petrucci hanno scritto tantissimo in merito, sicuramente hai sentito parlare di Petrucci e del suo Prima lezione di paleografia della Laterza, un testo comunque agile e che ho trovato molto utile.
    Ricordo che c'era un bellissimo progetto in più volumi da cui avevo preso un sacco di spunti in merito, ma adesso non me ne ricordo il titolo.

    Penso che Star Trek- bellissimo e fondamentale- sia un'ottima fonte ma più per come gli autori delle serie pensavano il futuro.
    Tuttavia, è stato precursore su molti piani, e alla fine chi fa la scienza è anche influenzato dalla fantascienza e dalla fantasia, quindi chissà che non sia premonitore.

    Io personalmente non sono affezionata alla forma libro, alla carta, eccetera, l'idea di un'evoluzione del cartaceo in qualcosa di nuovo mi attrae.
    Capisco ciò che intendi, quando parli del bagaglio intertestuale, ma in merito ai rimandi e all'ipertesto reso possibile dalla tecnologia, penso che l'uomo sia nato per innovare, e il cuore dell'innovazione è rendere facile e disponibile ciò che prima era difficile a reperirsi; per alcune persne, quindi, avere a portata di mano i riferimenti effettivi sarebbe una cosa in più. Certo, non esperiranno il piacere di riconoscere una citazione a memoria e sentirsene orgogliosi; ma magari amplieranno la loro cultura.
    Questo potrebbe portare ad evoluzioni cognitive, forse anche negative; ma, dal mio punto di vista, è una strada che va tentata, senza nulla togliere al libro cartaceo come lo conosciamo noi.

    Del resto, hai ragionissima: per ora, vedo che, per quanto siano diffusi e-book e forme digitali, il libro cartaceo non è ancora obsoleto, anche proprio a causa di quello che tu dici, ossia, la sua autonomia e il fatto che possiede una "forma-mondo", che va oltre il suo formato e la sua materialità.
     
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    Paleografia, la mia materia preferita insieme a linguistica!
    M. L. Agati e Petrucci hanno scritto tantissimo in merito, sicuramente hai sentito parlare di Petrucci e del suo Prima lezione di paleografia della Laterza, un testo comunque agile e che ho trovato molto utile.

    Petrucci e Cencetti saranno i miei migliori amici per un po'. Ho iniziato da poco e sto iniziando ad appassionarmi, ma ancora non mi ero fatta tante domande.

    Per quanto riguarda la carta, non ne sono una fanatica. Mi emoziono quando entro in una bella biblioteca o se ho la fortuna di avere tra le mani un codice antico o un'edizione particolarmente bella di un libro, ma nella mia borsa c'è un Kindle che custodisco come un tesoro prezioso, mi permette di leggere il doppio e mi protegge dalla scogliosi, lo apprezzo molto. Non disdegno neanche gli audiolibri che anzi se fatti bene sono un vero piacere. Non è il supporto che discuto, ma il libro appunto come mondo. Credo e spero che le forme della narrazione siano in continua evoluzione, ma spero anche che il libro nella sua essenza non scompaia. Star Trek che è fantascienza nella sua forma più utopica e positiva, mi fa sperare positivamente. Picard va sul ponte ologrammi e si intrattiene giocando ad essere un ammiraglio della flotta inglese, ma nel suo studio custodisce vecchi libri a cui si rifà quando deve prende decisioni difficili
     
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  6. Noruard
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    Ragazze, a proposito: se vi interessa un articolo sull'uso dei diversi font nelle collane delle case editrici italiane, con un po' di storia su come quei font sono nati, mi è stato passato questo pezzo che mi sembra interessante, si intitola
    Perché tutti i libri italiani sono in Garamond.
     
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  7. _Branwen_
         
     
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    CITAZIONE (Noruard @ 24/1/2017, 15:47) 
    Ragazze, a proposito: se vi interessa un articolo sull'uso dei diversi font nelle collane delle case editrici italiane, con un po' di storia su come quei font sono nati, mi è stato passato questo pezzo che mi sembra interessante, si intitola
    Perché tutti i libri italiani sono in Garamond.

    Appena posso dico anche la mia e mi unisco a questa bella discussione.
    Intanto ne approfitto per ringraziarti anche di questo link e niente, usare come prima immagine la prefazione di "Operazione Shylock" di Roth mi ha fatto sorridere. *ama tantissimo*
     
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    Io certamente non immaginavo che da una domanda all'apparenza così scontata - almeno per me, o comunque quelli della nostra generazione, nati con il computer a disposizione - ne venisse fuori una simile discussione, ma non per questo ne sono meno felice :asd:


    CITAZIONE (Airalila @ 23/1/2017, 16:23) 
    Però la differenza tra tastiera e penna la sento sicuramente nella "realtà del testo".
    Inizialmente ho dovuto forzare me stessa a usare il computer per scrivere le mie storie e molte non sono mai state riportate in digitale, perché il vederle su uno schermo le rende a mio avviso vere, quindi leggibili da terzi (in questo la mia pessima grafia influisce molto. So per certo che i miei scritti a mano sono indecifrabili praticamente per chiunque).

    Questa sì che è una cosa che non avevo mai pensato: soffro molto di ansia da prestazione, quindi dedico molta attenzione alla forma dei miei scritti, ragiono molto sulle parole che uso, e su come voglio che il tutto suoni, ma non ho mai avuto ansia per postare i miei lavori. :nono:
    E' una bellissima cosa però, e in effetti vera, perché quando le metti sul computer, automaticamente ti viene da chiederti "Cosa ne penseranno? Questa frase com'è? Piacerà formulata così o è meglio cambiarla?" e tutta un'altra serie di domande più o meno serie che mentre sei lì, magari in tram o in autobus, a scarabocchiare il tuo primo "schizzo" di fanfiction sul tuo quadernetto personale, ovviamente non ti poni. :soso: :soso:
    E quindi sì, una volta che le scrivi sul computer le storie diventano davvero "più vere"! :asd:


    CITAZIONE (Noruard @ 23/1/2017, 18:30) 
    Penso che, per l'impaginazione e il rapporto con la scrittura, entrino in gicoco anche fattori personali che vanno al di là delle preferenze.

    Circa le lettere, dipende, se scrivo a una persona a me cara userò la scrittura a mano, se scrivo lettere a quotidiani o in altri contesti fra il professionale ed il formale preferisco sempre la battitura a pc con una firma finale a mano.
    Mi è piaciuto molto quello che ha detto Airalila, di come il testi diventa "vero" su schermo.
    Rilancio: avete mai pensato alle potenzialità di un testo interattivo?
    Intendo: una scrittura su schermo in un file .doc o .pdf è chiaramente un testo leggibile che può contenere link o immagini- tutte cose, a parte il link, a cui l libro a stampa ci ha abituato.
    Ma la pagina web possiede più potenzialità.
    Quindi, può aggiungere suoni, gif, interagire con il testo; addirittura, ci sono i giochi testuali, che sono la trasposizione videoludica più o meno svilupata dei vecchi libri-game o libri con finali alternativi.
    Non so voi, ma a me queste possibilità hanno colpito molto e quando scrivo ne tengo conto, mi faccio domande, costruisco la storia con un occhio ai moduli narrativi "a scelta" dei videogiochi.
    So che qui si va oltre il quesito del topic, ma vorrei sapere cosa ne pensate.

    Sono perfettamente d'accordo con te, Noruard: sicuramente nel rapporto tra scrittura e impaginazione rientrano grandemente sia le scelte meramente stilistiche dell'autore che le sue eventuali preferenze. Non solo, penso che ci rientrino anche il contesto nel quale si scrive - di certo una fanfiction da più possibilità e libertà di impaginazione rispetto a un testo che va sottoposto a qualcuno, come un manoscritto - e anche gli eventuali gusti/richieste di un eventuale soggetto che richieda lo scritto in questione. :sasa: :sasa:

    Quoto in toto per le lettere: dipendono ovviamente dal contesto in cui le si sta inviando; una lettera a un amico o a un parente è più probabile scriverla a mano. Mentre una lettera formale da inviare a uno sconosciuto o anche a una persona con cui si lavora la scriverei al computer per poi firmarla a mano.

    Le potenzialità di un testo interattivo, questa è difficile: devo dire che ci ho pensato, ma in un contesto diverso da quello della scrittura di storie; ci ho infatti pensato molto nel contesto degli articoli per un mio eventuale blog, in modo da renderli il più interessanti, coinvolgenti ed esaurienti possibili. :sese:
    Forse questo deriva anche da un mio preconcetto personale riguardo alle storie: per me le storie vanno lette e basta, il resto lo deve fare il lettore. Per questo non impazzisco per gli autori che mi riempiono di foto di attori perfetti come prestavolti dei loro personaggi: io i personaggi me li voglio immaginare, voglio sentirli e vederli nella mia testa, non con un link che mi porta alla bellezza perfetta di turno. :wait:

    Per quanto riguarda la "forma libro" mi trovo abbastanza d'accordo con quello che ha scritto Airalila :quote: , anche se non penso che l'umanità potrà mai davvero "snaturare" i libri. E' più probabile che, semplicemente, scompariranno e verranno trasposti in digitale. Oppure finiremo in un mondo stile Psycho-Pass dove solo i testi che vuole il governo passano, il resto finisce nel dimenticatoio.
    Comunque, in definitiva, sì, i testi interattivi mi interessano molto e conto di usarli nel mio eventuale blog :regno:
     
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    CITAZIONE (Mokochan @ 20/2/2016, 22:22) 
    Domanda: vi trovate meglio a scrivere a mano su un bel quaderno, oppure scrivete solo al computer? In entrambi i casi, perché? Vi trovate meglio? Pensate di riuscire a sfornare storie più belle, in un modo o nell'altro? (Per dire, quando io scrivo su carta non riesco a esprimermi come invece faccio al pc, è come se il mio stile cambiasse, non so bene il perché). Domanda banalotta, ma forse interessante.
    Mi piacerebbe capire se ci sono delle differenze, scrivendo in un modo o nell'altro.

    Per me è una questione di blocco dello scrittore, in realtà XD Perché scrivere su carta e poi ricopiare su pc è una faticaccia, ma quando sono in blocco, ho scoperto che mollare la tastiera e scrivere a ruota libera su carta mi aiuta un sacco. Una cosa che poi faccio esclusivamente su carta è plottare, che siano longfic o raccolte o trame per vari prompt, ci metto più attenzione che a farlo su pc e poi da computer mi risulta troppo macchinoso.

    Una cosa sicuramente bella dello scrivere su carta è che mi personalizzo i quadernini, sopratttto perché se ho un difetto, è che compro quaderni belli in modo compulsivo "XD Ne ho uno per quando viaggio, uno per il Writober, uno per le fic a rating R, e mi piace fin troppo usare evidenziatori, sticker e così via, alle volte mi aiuta non solo a stendere meglio il plot (ad es. con evidenziatori diversi divido anche visivamente i prompt per diverse challenge o tematiche) ma anche ad entrare nel mood di quello che sto scrivendo. Oltre, be', ad essere un'ottima valvola di sfogo quando sono in blocco, tutto aiuta! XD

    Su pc vado chiaramente più spedita che a scrivere a mano, e soprattutto c'è l'ottima cosa che non spreco carta con le cancellature XD E mi faccio dei file "a parte" in cui riverso dei paragrafi che non mi piacciono in quella storia ma che magari possono servirmi per altre storie, o ancora intere raccolte di frasi che mi vengono in mente per paragrafi magari successivi, tutte cose che su carta per motivi di spazio non riuscirei a fare.
    Un'altra cosa che mi piace fare da pc, e che mi aiuta a entrare nel mood dello scrivere/superare il blocco dello scrittore, è usare quelle app per creare liste (come listography o notion) con cui mi organizzo magari punti salienti di una lunga trama o le idee sparse che poi riorganizzo meglio; o ancora creare playlist per le storie, moodboard (ma in queste sono un po' pigra "XD), tutte cose che mi aiutano a visualizzare meglio cosa sto scrivendo. E che sono anche divertenti da fare, soprattutto X)

    Quindi sì, alla fine io mi ritrovo a scrivere in un mix dei due mezzi, su pc E su carta: per come mi aiutano ad organizzarmi e per come li uso, non li vedo come se si escludessero a vicenda ma invece li trovo complementari, in un certo senso, ché mi aiutano entrambi.
     
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    𝐓𝐎𝐖𝐄𝐑 𝐔𝐏𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓

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    Che meraviglia quando tornano in alto discussioni vecchissime ma con tematiche sempre attuali! <3 Mi aggrego anche io.

    Io scrivo al 95% sul pc. Questo perché sono una gran disordinata e seppur abbia provato a tenere in ordine tutto il malloppone di carta che avevo riempito un tempo, ho finito per fare ancora più casino. Perciò quando ho la necessità di scrivere dei racconti - perché ormai di long fic non ne scrivo più, magari in futuro - apro il mio meraviglioso drive di google e mi tengo tutto suddiviso per cartelle tematiche e/o per personaggi di cui scrivo.

    Attualmente scrivo su carta solo ed esclusivamente se non ho il computer a portata di mano oppure se è qualcosa su cui voglio lavorare in differita e che può servirmi nei casi in cui sono sprovvista di dispositivi con accesso a internet per le cartelle condivise. Questo succede spesso per quanto riguarda descrizioni e plot per one-shot di D&D, più che di scrittura creativa pura.

    CITAZIONE
    Perché scrivere su carta e poi ricopiare su pc è una faticaccia, ma quando sono in blocco, ho scoperto che mollare la tastiera e scrivere a ruota libera su carta mi aiuta un sacco.

    Esatto, la ricopiatura è uno strazio veramente. Però l'esperimento di sblocco con la carta lo devo provare, attualmente sono anche io in blocco dello scrittore, magari mi aiuta!
     
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    Perciò quando ho la necessità di scrivere dei racconti - perché ormai di long fic non ne scrivo più, magari in futuro - apro il mio meraviglioso drive di google e mi tengo tutto suddiviso per cartelle tematiche e/o per personaggi di cui scrivo.

    Una volta ci avevo pure provato, a tenere ordine usando il drive, ma nemmeno due minuti e avevo già incasinato tutto daccapo, pure che m'ero fatta le cartelle apposite "XD però devo riprovarci, sì sì.
     
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    Devo essere sincera, ho votato entrambi! Ho sempre trovato il computer molto più comodo per buttare giù fanfiction e altre storie; a mano non riesco a seguire lo sferragliante treno dei miei pensieri e in questo senso la tastiera è uno strumento essenziale per non perdermi nulla per strada, ma soprattutto per cancellare quel che non mi convince e ricominciare daccapo senza sprecare carta e inchiostro (anche se non avere uno "storico" del processo creativo è la pecca principale). Credo anche che scrivere al pc mi permetta di prendere le distanze da ciò che sto componendo, cosa che nell'impugnare carta e penna non percepisco. Scrivere a mano è infatti sempre stata per me un'azione molto intima e per questo la riservo solo al mio diario e poesie eventuali! Sono entrambi riti diversi, a parer mio non esclusivi l'uno dell'altro ma funzionali a modo loro 🤗
     
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    io sono team pc! ho sempre invidiato molto le persone che riescono ad essere ordinate e precise su carta e penna, specialmente per il plotting e journaling ;_; io, oltre ad avere una grafia molto discutibile, ho zero senso per l'estetica, non riuscirei ad organizzare le pagine, sarebbero solo scarabocchi senza senso! ho provato ad avere un quadernino per la mia storia originale, ma l'ho solo riempito di disegni AHAHAHA invece al computer tutta un'altra storia, ho la divisione in cartelle che mi aiuta con l'organizzazione e posso cancellare e riscrivere quanto voglio c:
     
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