Votes taken by Alasse

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    Potete reinterpretare i prompt come volete, a patto che vengano nominati nella storia :D
  2. .
    giphy
    «Take a Chance on Another Universe - The Wheeling AU Week!»
    Ciao, popolo del web! Torre di Carta propone l’ennesima iniziativa di questo affollato calendario invernale: la AU Week! E cos’è questa cosa, domanderete giustamente voi.
    Beh, è semplicemente una settimana – dal 19 al 25 novembre – completamente dedicata alle Alternative Universe. Di ogni tipo, non abbiate paura di proporre le cose più disparate, accettiamo tutto… con qualche piccolo limite, ovvio.
    Ma come si svolgerà, immagino vi stiate chiedendo.
    Semplice, ci saranno sette temi principali giornalieri, uno per ogni giorno della settimana, che tutte le storie scritte in quella giornata dovranno rispettare. Per esempio un tema potrebbe essere “Magical!AU” e in quel caso ogni storia pubblicata in quella giornata dovrà avere della magia, ma per il resto sarà a vostra completa discrezione. I Main theme verranno rivelati in anticipo, così che possiate organizzare al meglio le vostre energie e idee!
    Ma dare solo sette temi principali sarebbe un po’ banale, no? E da quando Torre di Carta fa cose banali! E infatti abbiamo una sorpresa per voi.
    La AU!Wheel.
    Vedo le vostre facce allucinate da dietro il computer: la AU!Wheel è una ruota che potrete girare per ottenere altri prompt.
    Come funziona? Ve lo spiego subito.
    auwheel
    Dovrete prima scegliere un colore tra quelli disponibili (Viola, Arancione, Rosso, Giallo, Celeste, Verde e Blu) e poi girare la ruota, per un massimo da uno a sette giri.
    Per esempio: Io, Alasse, scelgo il colore rosso e faccio 2 giri di ruota e mi uscirà un prompt. Laly, invece, sceglierà il viola e farà 3 giri di ruota, e riceverà un prompt diverso.
    Facile, no?
    Potete girare la ruota per i prompt tutte le volte che volete, ma avete un massimo di 7 giri ogni dodici ore, poi dovrete aspettarne altre docici, prima di poter girare nuovamente.
    I prompt vi verranno comunicati in segreto e vi è assolutamente vietato di comunicarli agli altri partecipanti, pena la squalifica.
    Non avete alcun obbligo di girare la ruota, potete semplicemente scrivere storie ispirate al tema principale, senza ulteriori prompt; se, invece, scegliete di tentare, la regola è uguale a quella di ogni altra iniziativa di TC: un solo prompt per storia.
    Quindi, mentre ogni storia pubblicata durante la giornata dovrà rispettare il tema principale del giorno, potrete usare i prompt della ruota per una sola storia.
    Se avete qualunque domanda non esitate a chiedere!
    Lo staff vorrebbe, però, chiedervi di postare qualche lavoro anche qui sul forum. Questa iniziativa era nel cassetto già da un po' e ci piacerebbe vederne i risultati anche nelle nostre sezioni!
    « p a r t e • b u r o c r a t i c a »

    • Possono partecipare solo One-Shot (minimo 1.500, massimo 5.000 parole) e mini long (minimo 7.000, massimo 20.000 parole) - contaparole obbligatorio ** nota: non potete sforare, le storie non valide saranno squalificate. Superate le 2 storie non valide, verrete squalificati voi.
    • Potete scrivere una sola fanfiction per prompt; se le storie fanno parte di uno stesso fandom potete farne una raccolta.
    • Sono ammessi tutti i Fandom
    • Ammessi tutti i Rating e i Generi, a parte Parodia e Demenziale
    • Ammesse le storie pubblicate anche su siti diversi da EFP (AO3, Fanfiction.net, Fanworld.it) e su blog vari ed eventuali
    • Vietati linguaggio sms, stile copione, emoticons, NdA nella storia, plagio
    • Vietate le storie poco curate (dovete pensare alla qualità, non solo alla quantità! Squalificheremo le storie che violeranno il regolamento // nota: possiamo tollerare giusto gli errori di battitura, ma non altro!)
    • Ogni storia andrà linkata sulla pagina dell'evento e le storie che seguiranno andranno linkate nei commenti sotto il primo post.


    « p r e m i »

    Il vostro nome nel nostro Albo D'Oro e un banner di partecipazione.

    « p a r t e c i p a n t i »


    Sicuri: 05 • In forse: 04


    « data di inizio: lunedì 19 novembre alle ore 11.00 • fine: domenica 25 novembre alle ore 24.00 »

    « i temi giornalieri saranno online domenica 18 novembre »


    «Temi Principali della Wheeling Week»


    19/11 . Primo giorno della AU!Week, il tema è uno dei miei preferiti: Supernatural!AU /nota: inteso come “sovrannaturale”, non come lo show, ma lo show è ovviamente compreso/

    20/11 . Secondo giorno! Rombo di tamburi per il tema: Soulmate!AU

    21/11 . Terzo giorno della week, il tema è l’Omegaverse!AU /nota: per rendere le cose un po’ più difficili, però, vi vieto l’mpreg/

    22/11 . Quarto giorno, siete stanchi e disperati? Riprendetevi, perché oggi come tema vi aspetta: Distopic/Utopic!AU /nota: potete inventarvi un mondo originale, oppure potete scrivere normali AU, vostra la scelta!/

    23/11 . Quinto giorno, quinto tema: FairyTale!AU

    24/11 . Penultimo giorno ed ecco il mio tema preferito: Historical!AU

    25/11 . E poi venne l’ultimo giorno e con lui la fine della corsa! L’ultimo tema, per chiudere in bellezza, è lo Sci-fi!AU



    Edited by Alassë_Schwarz - 20/11/2018, 12:08
  3. .
    Intervista a Raxilia Running, veterana del mondo delle fanfiction e conoscitrice di quello editoriale e giornalistico.



    Immagino che la scrittura abbia sempre fatto parte della tua vita, come buona parte dei fanwriter, ma quando ti sei affacciata per la prima volta con discernimento alle fanfiction?

    Il mio rapporto con la scrittura è stato, per un certo periodo, strano. Da piccola mi divertivo molto ad inventare storie - giocavo con mia sorella e i miei due cugini più piccoli e concepire piccole storielle improvvisate o sceneggiature per spettacolini mi piaceva molto. Durante l’adolescenza, però, ho assunto un atteggiamento molto passivo verso la scrittura: leggevo tantissimo - soprattutto fantasy e sci-fi - ma ogni volta che provavo ad abbozzare storie originali, incontravo un blocco insormontabile sul foglio bianco. Avrei tanto voluto imitare lo stile di Tolkien, che è e resta uno dei miei autori di riferimento, ma ovviamente a sedici anni l’impresa di scrivere 1200 pagine di una storia completamente originale era troppo anche per me! Sono tornata alla scrittura soltanto passati i vent’anni e in modo assolutamente casuale. Avevo cominciato a frequentare un forum di fan italiani di “Ace Attorney: Phoenix Wright”. Notavo che molti proponevano storie, raccontando la loro interpretazione di questa o quella situazione nel gioco o facendo interagire personaggi originali con quelli canonici. A me appassionava molto l’idea di riempire “un vuoto” del gioco, ovvero raccontare il primo incontro fra Phoenix Wright, il protagonista, e Miles Edgeworth, suo rivale al banco dell’accusa. Era il settembre del 2008 ed è stata la prima volta in vita mia in cui sono riuscita a mettere sul foglio un racconto per intero. Da lì in poi è come se fosse saltato un tappo e non sono riuscita più (per fortuna) a smettere di scrivere.


    Quali siti di scrittura hai frequentato? Che esperienze hai avuto?

    Il primo sito di scrittura su cui ho messo piede è stato EFP, poi ho avuto per un periodo un account su Fanworld - altro sito italiano purtroppo non più molto frequentato - mentre negli ultimi cinque anni ho “piantato le tende” su AO3. E ricordo un brevissimo periodo di transito su fanfiction.net. Per molti anni ho avuto un account parallelo anche su Livejournal, che però ho abbandonato, dopo la stretta dell’amministrazione sui contenuti LGBT, che in base al regolamento dovevano essere tutti etichettati come “non adatti ai minori” (Livejournal è proprietà di un’azienda russa e purtroppo questo ha pesato parecchio). Il mio rapporto con EFP è stato abbastanza turbolento: dopo più di un anno e mezzo di utenza ho avuto dei dissidi abbastanza pesanti con l’amministrazione - e con la persona di Erika, in particolare. Ci fu uno scambio di mail “al vetriolo” e non poche ricadute in giro per i forum e sullo stesso Livejournal. Avevo già intenzione di abbandonare EFP - era l’estate del 2010 - perché non mi piaceva il modo in cui il sito era abbandonato a se stesso. La maniera in cui l’amministrazione si è comportata con me mi ha convinto a non lottare per restarci. C’è ancora la mia pagina autore sul sito, con una spiegazione alquanto fumosa da parte di Erika degli eventi che hanno portato al mio ban. A quanto pare, non le era piaciuto il mio modo di rispondere alle accuse di “ispirazione non creditata” che mi aveva rivolto su segnalazione anonima. Fanworld è stata una piccola oasi, poco frequentata ma all’epoca con un’amministrazione molto attiva, che stimolava l’utenza con contest continui. AO3 è molto più grande di queste piccole realtà ma è finora la piattaforma in cui mi sono trovata meglio e che è gestita con molta cura dai suoi admin.


    Ti va di parlarci del tuo percorso di studi? E se la tua passione per la scrittura ha qualche modo impattato sulle tue scelte in fatto di scuola superiore, università e nel post-università?

    Sì, la mia passione per la scrittura ha condizionato moltissimo il mio percorso di studi, soprattutto quando ho capito che poteva essere più di un semplice hobby. Ho cominciato a scrivere nel mezzo di una crisi personale abbastanza importante - perché, per fare psicologia spicciola, nelle mie storie riuscivo a controllare gli universi che creavo e le scelte di vita di personaggi inventati mentre, purtroppo, nella vita reale avevo la netta sensazione di non avere più il controllo del mondo che mi circondava e delle mie azioni. Scrivere fanfiction mi ha aiutato a capire che il percorso che avevo intrapreso - giurisprudenza - non era tagliato per me e non mi avrebbe portato a fare un lavoro che avrei amato fare. La transizione a Scienze Politiche mi ha aiutato molto in termini di “conoscenza” da apprendere e riutilizzare nelle storie originali che avrei scritto in futuro. A quel punto, dopo la triennale, ho deciso di specializzarmi in Scienze della Comunicazione - l’indirizzo di Editoria e Giornalismo - proprio perché volevo fare della scrittura un lavoro. E al momento sto continuando a studiare nell’ambito giornalistico anche con la formazione post-laurea. Sto frequentando un master in giornalismo e si sta rivelando un’esperienza molto interessante e istruttiva (pur con tutta una serie di limiti nell’organizzazione su cui non sto qui a diffondermi). In pratica, però, ho appurato che il metodo “osserva ed esercitati” è sempre quello più indicato per imparare a scrivere - in questo caso in un format completamente diverso da quello della fanfiction o del libro di fiction o anche della saggistica. Scrivere un saggio breve sul manga, come mi è capitato, non è la stessa cosa che dover rispettare un limite di parole fisso, in cui far stare tutte le informazioni che servono a un lettore di articoli gornalistici. E potermi confrontare sia con i miei colleghi di corso che con professori che, da professionisti, svolgono questo lavoro tutti i giorni è stato importantissimo. Scrivere è un’attività molto più “artigianale” e molto meno eterea di quanto non siamo abituati a credere. È comunicazione allo stato puro e, se pure è vero che non maneggiamo un blocco di marmo per rifinirlo, è però altrettanto vero che manipoliamo i nostri pensieri per dare loro una bella forma, scegliamo cosa tenere e cosa togliere, e come presentare nel modo migliore possibile quello che resta. Trovarsi in un ambiente “collettivo” in cui persone con esperienze e motivazioni diverse si confrontano con te su come scrivere, mi ha sicuramente aiutato anche a rivedere la mia scrittura “dall’esterno” e anche accorgermi dei limiti che avevo ma che, senza un feedback, non potevo riconoscere da sola.


    Giungiamo finalmente all’argomento principale: il fanwriting. Il percorso più comune è, solitamente, quello di partire dalle fanfiction per poi passare alle originali. Tu come l’hai gestita?

    Alle originali sono arrivata tardissimo - e solo per scrivere la bozza del mio primo romanzo. Quello che ho postato sul web sono state soltanto fanfiction, perché ho sempre trovato rilassante scrivere su personaggi creati da altri. Avevo una base su cui lavorare, insomma. Però c’è da dire che molte delle mie fanfic hanno sempre “deragliato” nell’ambito originale, per due motivi: adoro scrivere what if e soprattutto AU e mi piace mettere i personaggi in situazioni completamente diverse da quelle in cui si trovano nel canone, proprio per “testare i loro limiti”. Per anni mi sono divertita a giocare con personaggi già esistenti ma creando background alternativi, anche abbastanza dettagliati, in cui farli muovere. Ed è proprio pensando a tutti i possibili universi alternativi su cui avrei potuto lavorare, che mi sono accorta che mi sarebbe piaciuto creare un mondo tutto mio, in cui inserire personaggi solo miei.


    Mentre organizzavamo questa intervista mi hai detto che esercitarti a “decostruire” personaggi altrui, mentre scrivevi fanfiction, ti ha poi aiutato nello scrivere (articoli, romanzi) come lavoro. Ti va di spiegare e approfondire questa frase?

    Bene o male tutti i personaggi, anche i meglio costruiti, partono sempre da un “tipo” umano, uno stereotipo letterario più o meno ricorrente. Sta poi al singolo autore rendere quei personaggi “rotondi” e sfaccettati oppure lasciarli appiattiti sullo stereotipo. Quando scrivi non riesci (o almeno questo è quello che ho riscontrato in tutti questi anni di scrittura) a non tenere a mente quei tipi, che magari hai incontrato in tanti libri e fumetti che hai letto - o in tanti film e telefilm che hai visto. Nel momento in cui, però, ti avvicini a un personaggio già creato e lo sposti in una fanfiction, se non vuoi renderlo incoerente con la sua caratterizzazione, devi studiarlo. Cominci a costruirti degli headcanon, analizzi le sue scelte, noti piccoli dettagli, tic ricorrenti, ossessioni. Lo vivisezioni, letteralmente, e più volte compi quest’operazione, più ti addentri nel modus operandi dell’autore che ha concepito quel personaggio. E più prendi quei personaggi e decidi tu che percorso fargli intraprendere, più ti accorgi degli errori da evitare, di come ti piace descriverli, dei trope che ti affascinano di più. La fanfic può essere uno svago ma può diventare anche un modo di esercitarsi - e per la scrittura questo approccio “intuitivo” è probabilmente il modo più efficace di capire come muoversi. Un po’ come essere un apprendista cuoco e lavorare fianco a fianco col capocuoco. Certo, ci sono cose che vanno spiegate a viva voce - ed esistono ottimi corsi di scrittura e molto studio, per questo - ma tante sfumature le puoi comprendere solo guardando un professionista all’opera, imitandolo e sbagliando. E, quando si parla di scrittura, l’unico modo per vederlo all’opera è prendere in mano un libro e ripercorrerlo non da lettore ma per studiarlo. Nel momento in cui mi sono trovata a creare i miei personaggi, avevo già un’idea di come dovevo lavorare, per esempio: partendo dalla trama, mi sono resa conto che in alcuni casi non potevo costringere i personaggi ad andare contro il loro carattere per compiere determinate azioni. Ho creato un background per tutti loro, perché avessero motivazioni, paure, ossessioni, preferenze, in modo da inserirli nella storia come abbozzi già parzialmente compiuti. Ecco, non avrei potuto fare tutti questi ragionamenti, se non avessi compiuto queste stesse azioni anche per i personaggi già esistenti che per anni ho inserito nelle mie fanfic. Studiarli, anche solo per scrivere un’ingenua oneshot su una ship che apprezzavo, mi ha aiutato parecchio.


    Cosa ne pensi del selfpublishing? Molti autori esordienti si stanno ormai affidando a questo metodo per pubblicare i propri romanzi; pensi che sia una valida alternativa alle CE?

    Do una risposta non del tutto informata sui fatti, perché è un mondo che ho scandagliato solo in modo superficiale e non per disinteresse. Mi accorgo che all’estero spesso il selfpublishing si rivela un ottimo trampolino di lancio per alcuni autori - e, in maniera positiva, un modo per confrontarsi con lettori che ti lasciano critiche costruttive (un po’ come accade nella parte sana della comunità delle fanfiction con i commenti). In Italia mi sembra che sia ancora tutto a uno stadio piuttosto primordiale. C’è anche da dire che spesso le CE sono molto impegnate, si ritrovano subissate di manoscritti e ottenere un riscontro è quasi impossibile. Il selfpublishing permette comunque a un autore in erba di mostrare la propria opera al mondo e di ricavarne anche qualcosa in cambio. Poi, tocca distinguere: penso sia un buon ambito per chi vuole che la sua scrittura sia primariamente un hobby. Se, però, si vuole pubblicare in modo professionale, può solo essere un trampolino di lancio, perché la presenza di un editore è importante, per confezionare un libro nella maniera migliore e far sì che raggiunga un pubblico più vasto di quello che si può interessare, attraverso il self-publishing.


    Molti autori di Wattpad hanno trovato la propria fortuna convertendo le proprie fanfiction in storie originali, finendo anche per venire pubblicati con qualche casa editrice; cosa pensi di questo fenomeno?

    Ho un’opinione neutrale. Di base non riadatterei mai una fanfic per un libro ma ci sono fanfic con un setting così originale e con personaggi così distanti dalla loro caratterizzazione canonica, che vale la pena ristrutturarle e trasformarle in libri. Non c’è solo “Cinquanta sfumature di grigio”, insomma. Ed è pur vero che, quando accumuli fanfic su fanfic e lavori molto su universi originali e su relazioni intricate, riadattare quelle idee per un libro è come riordinare delle bozze personali e dare loro forma più compiuta. Purtroppo non tutti gli editori sono così lungimiranti e trovo deleterio pescare fanfic oggettivamente scritte male e con uno stile da copione e traslarle su carta stampata senza alcun genere di mediazione. La fanfic può essere un veicolo per la pubblicazione in libro ma sono due medium diversi, per due tipi di pubblico diverso e che partono da esigenze diverse. C’è da fare un lavoro di adattamento.


    Wattpad è la piattaforma di riferimento per molti autori, sia italiani che stranieri, negli ultimi anni. Cosa pensi di questo sito?

    Non mi piace molto e ci sono entrata solo saltuariamente. Non apprezzo l’interfaccia, prima di tutto, né il modo in cui le storie vengono presentate, con le copertine e tutto il resto. Non lo dico con snobismo, alla fine penso sia una piattaforma popolata anche di autori interessanti, ma ho sempre preferito interfacce più testuali e più “tradizionalmente” fandomiche. Wattpad assomiglia più a un sito per la pubblicazione gratuita di libri - anche per il sistema di tag ed etichette che possiede. Io sono affezionata ad archivi come Archive of Our Own (AO3), con il sistema di warning e classificazione delle fanfic a cui siamo più abituati.


    EFP è la piattaforma italiana più famosa in Italia e, sebbene negli ultimi anni abbia perso molti utenti, resta una delle alternative più valide per la pubblicazione di fanfiction e originali. Cosa pensi della sua gestione?

    Come dicevo più sopra, ho abbandonato EFP dal 2010 - l’anno del mio ban permanente - e non ho mai avuto un’opinione positiva del sito. Più che con l’utenza, che va gestita, ho sempre avuto problemi con l’amministrazione e col modo in cui ha curato il sito (o ha smesso di farlo). Da un punto di vista tecnico, poi, non ho mai apprezzato il sistema di tag e di classificazioni e ho molte remore verso un regolamento che impedisce la pubblicazione dei contenuti più “controversi” (vedi: l’eterna questone dell’incest sì/no/solo fino al rating arancione). Mi rendo conto che, se a differenza di AO3, non hai un team legale alle tue spalle, vuoi proteggeti da qualsiasi causa legale, magari intentata da genitori troppo solerti che pensano di tutelare i figli chiedendo a gran voce la censura di contenuti sensibili. In ogni caso, EFP resta un megafono importante per chiunque scriva in italiano ma è un peccato che sia così abbandonato a se stesso. Con un’interfaccia più razionale per la pubblicazione di fanfic e trasformato in un polo “attivo” di utenza - con contest, iniziative e quant’altro, che esulino da quel sistema abbastanza goffo di punti in cambio di recensioni - sarebbe sicuramente un sito migliore, soprattutto perché può contare su un archivio sterminato di fanfic in italiano. Che, diciamolo, non sono tutte brutte, anzi, ma se ci fosse un sistema più razionale per cercarle e classificarle, sarebbero anche più facili da leggere.


    Negli ultimi giorni abbiamo avuto alcuni esempi non troppo piacevoli su come viene visto e trattato il giornalismo - ed il mondo dell'editoria in generale - in Italia: tra definizioni come "intellettuali da salotto" e "prostitute" nel mezzo c'è una - PURTROPPO - vastissima scelta. Tu che stai per entrare in questo mondo dalla parte "malvista", e a tutti gli effetti come ex studentessa di facoltà umanistico-giuridica, come percepisci il clima di oggi verso giornalisti, scrittori, studiosi e - più in generale - intellettuali?

    Potrei fare molti commenti sul fatto che chi rivolge accuse infamanti alla categoria giornalistica, spesso, è anche in possesso di un tesserino ottenuto con molta facilità. Però, al di là delle polemiche, mi tocca dire che il clima in cui ci troviamo è anche “colpa” del mondo intellettuale e di quanto si sia allontanato dalla vita delle persone comuni. Mi spiego. Viviamo sicuramente in un’epoca molto retrograda, almeno a paragone di un periodo, come gli anni Sessanta e Settanta, che ha visto il fiorire di tante avanguardie e di un mondo intellettuale che metteva alla berlina il potere e cercava di smantellare vecchi sistemi di pensiero. Purtroppo, però, quello stesso mondo intellettuale ha smesso di fare domande scomode e si è adagiato nel proprio elitarismo, trattando il “popolo” con disprezzo e coccolando quegli stessi potenti che diceva di odiare. Il risultato - per una serie di congiunture economiche, politiche e sociali che sarebbe troppo lungo spiegare - è stato un imbarbarimento del cittadino medio (in Italia ma è un fenomeno a cui, per gradi diversi, stiamo assistendo anche nelle altre civiltà “ricche” del mondo occidentale). E della stessa classe intellettuale. Da aspirante giornalista vedo fin troppa approssimazione - e anche un calo della qualità della scrittura - da parte di troppi giornalisti, che per primi non conoscono la materia che trattano e non si premurano di spiegarla al lettore, che spesso non capisce e rinuncia a prescindere ad approfondire. L’avvento di Internet e la possibilità di fare ricerche con molta più facilità, però, ha anche dimostrato che certi errori venivano commessi anche in passato ma era più difficile correggerli, proprio perché l’accesso all’informazione era monopolio di pochi. Però, chi attacca la classe giornalistica e intellettuale non chiede né un’autocritica né che chi svolge questa professione si metta in discussione e sappia comunicare con più chiarezza con chi non fa parte della propria cerchia. Chi attacca i giornalisti con quel tipo di linguaggio, spesso, attacca proprio i professionisti che fanno il loro mestiere (e fanno domande scomode) e lo fa con malizia. Perché viviamo in un’epoca in cui la tentazione di censurare, in tanti campi, è fortissima e il potere, come accade dalla notte dei tempi, non ci sta ad essere messo in discussione e sotto esame. E mi fa rabbia, perché per quanti “cialtroni” possano esserci nel mondo giornalistico, di giornalisti che fanno il loro mestiere e rischiano anche la vita per portare alla luce scandali e situazioni delicate ce ne sono molti. Allo stato attuale ci sarebbe da fare un dibattito sul giornalismo - e su come dovrebbe aggiornarsi ed evolversi in un mondo dove non si può e non si deve prescindere da Internet e dai social - ma per ora i toni sono più da mercato del pesce che da onesta dissezione di un settore in crisi (in crisi non perché non ci sia bisogno di fare informazione, anzi, ma perché chi la fa si rifiuta di aggiornarsi e aggiornare il proprio metodo di comunicazione).


    Si dice ormai da tempo che i giovani si stanno allontanando dalla lettura. Studi dimostrano che si sta perdendo la padronanza della lingua italiana soprattutto tra le ultime generazioni, anche a causa delle nuove tecnologie: c'è chi la chiama una "naturale evoluzione della lingua", e chi invece sottolinea come sia un risultato della scarsa istruzione ed educazione, in una sorta di "involuzione dei costumi". E' però un dato di fatto come in effetti il tasso di analfabetismo funzionale sia in continuo aumento, e non solo tra i giovani, visto che anche la fascia d'età dai 35 ai 50 anni mostra percentuali di analfabetismo funzionale non indifferente, specialmente per un paese occidentale. Tu cosa ne pensi? I libri stanno morendo, e con loro la cultura?

    Sono convinta che né i libri né la cultura moriranno ma che stiamo vivendo un momento di profonda crisi e di profondo cambiamento (che si spera non finirà in peggio, ovviamente). Le nuove tecnologie hanno avuto l’unica colpa di rendere palesi tante magagne che nell’epoca pre-Internet esistevano ma non erano “registrabili”. A cominciare dall’incapacità delle persone di comunicare in un buon italiano. E la colpa è primariamente dell’istituzione scolastica o, meglio, di come i governi nazionali, a partire dagli anni Ottanta, l’hanno ridotta. Se oggi c’è un analfabetismo tanto diffuso, la colpa non è dei social (anzi, per quanto mi riguarda, essere costretta a scrivere per comunicare con i miei amici mi ha anche spinto a ripassare non poche regole grammaticali e imparare finalmente il verso giusto degli accenti, cosa che a scuola non mi era mai stata insegnata). La colpa è della scuola e della società in cui viviamo, che al momento privilegia un approccio furbo al lavoro e alla vita e l’arte dell’arrangiarsi su tutto. Siamo cresciuti nel mito della velocità, della quantità che privilegia la qualità, del multitasking a tutti i costi. Ci viene chiesto di essere approssimativi, di non curare la nostra istruzione, di non approfondire le nostre ricerche, di non fare bene il nostro lavoro ma di farlo presto. In un’epoca così rapida e così piena di distrazioni la lettura è una passione in declino, perché richiede tempo e costringe il fruitore di un libro (o di un fumetto) a compiere lo sforzo di concentrarsi sulla parola scritta e lavorare di fantasia. Eppure, come dimostra anche quanto sia solida e radicata la comunità del fanwriting, l’esigenza di raccontare storie e di ascoltarle è qualcosa di connaturato all’essere umano e può coesistere con forme più sofisticate di racconto - come la televisione, il cinema, il videogioco. Il punto è che finché non cambia la morale che pervade la nostra società attualmente, il piacere di informarsi, di perdersi in una lettura, di dare tempo alla propria mente di adattarsi a un racconto scritto, saranno tutti aspetti vissuti come “noiosi” e “inutili” rispetto al seguire passivamente le immagini che si muovono sullo schermo, mentre si compiono mille altre azioni quotidiane, per mettere in fila “più cose da fare” in uno spazio ristretto di tempo. Però, no, sono fermamente convinta che il libro, come modo di raccontare, non morirà mai davvero. Come ebook o tomo cartaceo, esisterà ancora, tocca solo vedere quanto a lungo durerà questa crisi economica, sociale, politica, culturale in cui ci muoviamo in questo momento.


    Da fanwriter siamo sicure che saprai concederti a questo gioco con la giusta dose di immedesimazione: cosa faresti se fossi tu il Ministro dell'Istruzione? O - se preferisci - il Ministro dei Beni Culturali?

    Come dicevo più sopra, ci sarebbe bisogno di riformare seriamente la scuola - e anche di ridarle l’importanza che si merita. Nessuno dei governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni e più in Italia si è mai davvero curato di ristrutturare il percorso scolastico e di adattarlo a un mondo totalmente cambiato. L’Italia è e resta un Paese classista e disorganizzato - basta pensare a come sono organizzati i programmi delle medie e delle superiori, non ha assolutamente senso ripetere lo stesso programma di storia per due volte di seguito. Soprattutto non ha senso che esistano licei e istituti tecnici, con quella rigida divisione per censo e per classe fra figli di papà e futuri professionisti e “poveracci” che vanno mandati negli “istituti sfigati”. E poi c’è l’annosa questione dei precari della scuola - in un mondo che è dominato dalla piaga del precariato. Non puoi ricevere un insegnamento decente, se i tuoi professori cambiano ogni anno e sono troppo occupati a mantenersi a stento con uno stipendio da fame - e sto toccando la questione solo di striscio, ci sarebbe molto ancora da dire. Quindi mi piacerebbe, eccome, ristrutturare l’organizzazione scolastica e dare un lavoro fisso a tutti i professionisti che lavorano nel mondo della scuola. E gestire diversamente l’avviamento dei ragazzi a un mondo universitario che è ancora peggio gestito di quello dell’istruzione obbligatoria. Andrebbe rivoluzionato il metodo di insegnamento, i testi che vengono usati, perché il mondo è cambiato molto velocemente e molto radicalmente e l’approccio attuale all’insegnamento e allo studio è palesemente vecchio e non prepara i ragazzi al mondo che li aspetta fuori dalle mura scolastiche.


    Ultima domanda per chiudere questa lunga intervista! La tua vita sta prendendo la strada del giornalismo, ma vorrei chiederti: vorresti pubblicare un romanzo? Se si, ti va di darci qualche informazione?

    Eccome! Ho intrapreso la carriera giornalistica parallelamente al mio progetto di diventare una scrittrice di fantascienza - perché “intanto che qualcuno mi risponde” devo pur mantenermi e farlo sfruttando la mia scrittura, che sia per scrivere articoli accademici o giornalistici, era la scelta più naturale, almeno per me. Ho scritto un romanzo di fantascienza nel 2016, è stato faticoso ma anche molto soddisfacente e la mia speranza è che un editore sia interessato a pubblicarlo - inizialmente ho tentato la strada dell’autopubblicazione per farlo partecipare a un concorso. Pur non avendo ottenuto risultati in questo senso, ho ricevuto feedback molto positivi da chi l’ha letto e l’ho tolto da Internet, proprio perché trovasse finalmente una “casa” in cui essere ristrutturato a dovere e presentato al pubblico in una forma più rifinita. Posso dire che il suo titolo è “Ganymedian Meltdown” ed è ambientato in un ipotetico futuro, nel 3220 d.C., in cui gli esseri umani hanno terraformato e colonizzato la Luna, Marte e, appunto, Ganimede, una luna di Giove. È a metà fra la fantascienza classica e la fantapolitica. Ho voluto giocare sul concetto di un città abbandonata in mezzo a nevi perenni, asservita al potere di un’azienda che controlla ogni aspetto sociale e politico della vita dei cittadini e con il pericolo onnipresente di una centrale nucleare sul punto di esplodere per cattiva manutenzione. Da lì poi si sono sviluppati cinque filoni paralleli, uno per ogni protagonista e antagonista, perché ho voluto focalizzarmi su entrambi i lati della barricata. E, senza fare grossi spoiler, ci sono persino gli alieni. Insomma, è un malloppone bello denso, sono convinta che sia una bella storia, per quanto dai risvolti drammatici, e farò di tutto perché sia notata. Anche perché è solo “l’inizio” di un lungo progetto che ho in mente!





    Prima di tutto vorrei ringraziare Raxilia Running per aver partecipato a questa intervista: sono sempre stata estremamente curiosa del suo percorso come fanwriter e come lo abbia applicato alla sua vita reale, e sono felice di aver potuto soddisfare la mia personale curiosità in una maniera così costruttiva e interessante.
    Vorrei poi ringraziare Mokochan e Laly che mi hanno aiuata con le domande, poiché pur avendo l'idea generale per questa intervista non riuscivo a metterla su carta - o su Google Documents, che dir si voglia.
    Alassë_Schwarz
  4. .
    blue-eyes-hair-wind-Favim.com-3711762
    «Corsa delle 36 ore - I Edizione»
    Hello People! Torre di Carta torna con l'ennesima corsa! La corsa di sabato scorso ha lasciato tutte le admin un po’ scontente, quindi la sottoscritta Alasse si è presa la briga di organizzarne un’altra!
    Solo 36 ore per una corsa con Drabble e Flashfic, per cui lo staff ha selezionato 160 prompt!
    I prompt sono i più vari per l’ispirazione e la felicità di - spero - tutti.
    Le regole sono le solite: buona grammatica, numero di parole adeguato a quello che è scritto nella parte burocratica e buona educazione. Sì, il sottotesto che tutti state leggendo chiaro e tondo è: se non avete intenzione di seguirle, non partecipate!
    « p a r t e • b u r o c r a t i c a »

    • Possono partecipare solo drabble (minimo 90, massimo 110 parole) e flashfic (minimo 200, massimo 500 parole) - contaparole obbligatorio ** nota: potete sforare di un massimo di dieci parole per tutte e due le tipologie, superate le dieci, le storie non valide saranno squalificate. Superate le 3 storie non valide, verrete squalificati voi.
    • Potete scrivere una sola fanfiction per prompt; se le storie fanno parte di uno stesso fandom, potete fare direttamente una raccolta.
    • Sono ammessi tutti i fandom e le Originali
    • Ammessi tutti i Rating e i Generi
    • Ammesse le storie pubblicate anche su siti diversi da EFP (AO3, Fanfiction.net, Fanworld.it) e su blog vari ed eventuali
    • Vietati linguaggio sms, stile copione, emoticons, NdA nella storia, plagio
    • Vietate le storie poco curate (è una gara, lo sappiamo, ma dovete pensare anche alla qualità, non solo alla quantità! Squalificheremo le storie che violeranno il regolamento // nota: possiamo tollerare giusto gli errori di battitura, ma non altro!)
    • Ogni storia andrà linkata sulla pagina dell'evento e le storie che seguiranno andranno linkate nei commenti sotto il primo post.

    « p r e m i »

    Il vostro nome nel nostro Albo D'Oro... e un banner! Uno di partecipazione e uno per il vincitore della Corsa! Abbiamo deciso di rimetterlo da questa edizione, dato che sarebbe anche un premio molto più carino e - perché no? - soddisfacente.

    « p a r t e c i p a n t i »


    Sicuri: 03 • In forse: 02


    « data di inizio: venerdì 16 novembre alle ore 11.00 • fine: sabato 17 novembre alle ore 23.00 »

    « i prompt saranno online dalle ore 10.50 del 16 novembre »



    Prompt Canzoni

    01. Listen - Beyonce
    02. Formation - Beyonce
    03. Hold Up - Beyonce
    04. What About Us - P!nk
    05. Just Give Me a Reason - P!nk
    06. God is a Woman - Ariana Grande
    07. Perfect Symphony - Ed Sheraan ft. Andrea Boccelli
    08. E più ti penso - Andrea Boccelli ft. Ariana Grande
    09. Without You - Avicii ft. Sandro Cavazza
    10. Lonely Together - Avicii ft. Rita Ora
    11. The Nights - Avicii
    12. Burn - Ellie Goulding
    13. Somewhere in Stockholm - Avicii
    14. Con te Partirò - Andrea Boccelli
    15. Fall - Eminem
    16. Venom - Eminem
    17. Bad Day - Daniel Powter
    18. Numb - Linkin Park
    19. In the End - Linkin Park
    20. Sorry - Beyonce


    Prompt Testi Canzoni

    21. E l'amore ha l'amore come solo argomento/E il tumulto del cielo ha sbagliato momento. (Dolcenera - Fabrizio De Andrè)
    22. Oh Darling, just dive right in and follow my lead. (Perfect - Ed Sheraan)
    23. There is no life - no life without its hunger/Each restless heart beats so imperfectly/But when you come and I am filled with wonder/Sometimes, I think I glimpse eternity. (You Raise Me Up - Josh Groban)
    24. Nothing's too cool to take me from you/New York is not just a tan that you'll never lose/Love is the new denim or black (Marry the Night - Lady Gaga)
    25. From the shell/A song of the sea/Neither quiet nor calm/Searching for love again/Between the winds, between the waves/Between the sands, between the shore (Song of the Sea - Lisa Hannigan)
    26. You better shape up/'cause I need a man/and my heart is set on you.
    /You better shape up/you better understand/to my heart I must be true. (You're the One That I Want - John Travolta ft. Olivia Newton)

    27. Some boys take a beautiful girl/And hide her away from the rest of the world/I want to be the one to walk in the sun/Oh girls they wanna have fun/Oh girls just wanna have (Girls Just Want to Have Fun - Cyndi Lauper)
    28. Weren't you the one who tried to hurt me with goodbye/Do you think I'd crumble/Did you think I'd lay down and die?/Oh no, not I, I will survive/Oh, as long as I know how to love, I know I'll stay alive (I Will Survive - Gloria Gaynor)
    29. Somewhere after midnight/In my wildest fantasy/Somewhere just beyond my reach/There's someone reaching back for me/Racing on the thunder and rising with the heat/It's gonna take a superman to sweep me off my feet (I need a Hero - Bonnie Tyler)
    30. With a bit of rock music/Everything is fine/You're in the mood for a dance/And when you get the chance/You are the dancing queen/Young and sweet/Only seventeen/Dancing queen (Dancing Queen - ABBA)
    31. Just like fire, burning out the way/If I can light the world up for just one day/Watch this madness, colorful charade/No one can be just like me anyway/Just like magic, I'll be flying free/I'mma disappear when they come for me/I kick that ceiling, what you gonna say?/No one can be just like me anyway/Just like fire, uh (Just Like Fire - P!nk)
    32. Life in the city can make you crazy/For sounds of the sand and the sea/Life in a high-rise can make you hungry/For things that you can't even see/Fly away, fly away, fly away (Fly Away - John Denver)
    33. The flames are reaching my body/Please won't you help me/I feel like I'm slipping away/It's hard to breath/And my chest is a-heaving (Burning Love - Elvis Presley)
    34. You may say I’m a dreamer/But I’m not the only one/I hope someday you’ll join us/And the world will be as one, (Imagine - John Lennon)
    35. From the womb and through life/We're born and bred just to die./Can we redeem for our crimes?/Tangled and swollen in lies, (Danse Macabre - The Agonist)
    36. Sarà difficile chiederti scusa/Per un mondo che è quel che è/Io nel mio piccolo tento qualcosa/Ma cambiarlo è difficile (A Modo Tuo - Ligabue)
    37. Love is a tragedy/All that I have, all that I’ll ever need/Is right here inside/Let the winds of freedom be my guide (Paradise Lost - Symphony X)
    38. In fondo siamo mossi dai sensi/Guidati dalle colpe degli altri. (Lontano - Francesca Michielin)
    39. A one-night stand turned a two-night stand/It was "come sunlight, scram", now we hug tight, and/He found out, now she feels deserted and used/'Cause he left, so what? He did it first to her too (River - Eminem ft. Ed Sheraan
    40. She may be the beauty or the beast/May be the famine or the feast/May turn each day into a heaven or a hell/She may be the mirror of my dream/A smile reflected in a stream - (She - Tous les visages de l'amour - Charles Aznavour)


    Prompt Citazioni Letterarie

    41. Non è l'essere arrabbiati che conta, è l'essere arrabbiati per le cose giuste. Le dissi: guardalo dalla prospettiva darwiniana. La rabbia serve a renderti efficiente. Questa è la sua funzione per la sopravvivenza. Ecco perché ti è stata data. Se ti rende inefficiente, mollala come una patata bollente (Ho sposato un comunista - Philip Roth)
    42. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino metereologico (Il Sesso Inutile - Oriana Fallaci)
    43. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità (Dal Diario di Anne Frank)
    44. Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte (Dai Racconti di Edgar Allan Poe)
    45. Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere (Come un Romanzo - Daniel Pennac)
    46. "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta." "Come lo sai che sono matta?", disse Alice.
    "Altrimenti non saresti venuta qui", disse il Gatto. (Alice nel Paese delle Meraviglie - Lewis Carroll)

    47. Sono certo, certissimo, che una persona che legge poesia si fa sconfiggere meno facilmente di una che non la legge (Dall’esilio - Iosif Brodskij)
    48. Ecco il mio segreto. È molto semplice: si vede solo con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi (Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry)
    49. I luoghi più caldi dell’inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali (Inferno - Dan Brown)
    50. La più grande prigione in cui le persone vivono è la paura di ciò che pensano gli altri (La verità vi renderà liberi - David Icke)
    51. Ciascuno di noi può offrire soltanto ciò che possiede (Sono come il fiume che scorre - Paulo Coelho)
    52. Bisogna sempre chiamare le cose con il loro nome. La paura del nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa (Harry Potter e la Pietra Filosofale - JK Rowling)
    53. Udire voci che nessun altro sente non è un buon segno, neanche tra i maghi. (Harry Potter e la Camera dei Segreti - JK Rowling)
    54. Non vado in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano me (Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban)
    55. Un silenzio attonito accolse il suo discorso; poi Ron disse: 'Uno non può provare tutte quelle cose insieme. Scoppia'. 'Solo perché tu possiedi la varietà di emozioni di un cucchiaino non significa che siamo tutti così!' commentò acida Hermione, riprendendosi la piuma. (Harry Potter e l’Ordine della Fenice)
    56. L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte (Harry Potter e i Doni della Morte)
    57. Il tempo si prende tutto, che tu lo voglia o no. Il tempo si prende tutto, il tempo lo porta via, e alla fine c'è solo oscurità. Talvolta incontriamo altri in quella oscurità e talvolta li perdiamo di nuovo là dentro. (Il Miglio Verde - Stephen King)
    58. Il fuoco uccide qualsiasi cosa (Shining - Stephen King)
    59. Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là. Fu così che nacquero le fate. (Peter Pan - James Matthew Barrie)
    60. Preferisco morire a modo mio, che vivere a modo vostro (Delirium - Lauren Oliver)


    Prompt Citazioni Film e Serie TV

    61. She's a grown-up witch now, and it's time she learned how the world, the realms, really work. Everything has a price. Edward learned that lesson. I learned it. It's your turn now. (Chilling Adventures of Sabrina - Zelda Spellman)
    62. ‘Sei sicuro di volerlo fare? C'è il 99% di possibilità che sia una trappola.’ ‘Le trappole sono solo casting aperti per eroi. (Final Space)
    63. Quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito. (Pulp Fiction)
    64. Dobbiamo togliere la macchina dalla strada, gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue. (Pulp Fiction)
    65. Lei mi rivedrà soltanto un'altra volta se farà il bravo, lei mi rivedrà altre due volte, se farà il cattivo. (Mulholland Drive)
    66. Se mi lascio trasformare come vuole, se faccio quello che dice, riuscirà ad amarmi? (La donna che visse due volte)
    67. To exist is to survive unfair choices (The OA)
    68. People don’t write sonnets about being compatible, or novels about shared life goals and stimulating conversation. The great loves are the crazy ones (Gossip Girl)
    69. Tragedy blows through your life like a tornado, uprooting everything. Creating chaos. You wait for the dust to settle and then you choose. You can live in the wreckage and pretend it's still the mansion you remember. Or you can crawl from the rubble and slowly rebuild (Veronica Mars)
    70. Never forget what you are, the rest of the world will not. Wear it like armour and it can never be used to hurt you (Game of Thrones)
    71. Democracy is so overrated (House of Cards)
    72. La verità è dolorosa e nessuno vuole conoscerla, soprattutto quando ci tocca troppo da vicino. A volte diciamo la verità perché è l'unica cosa che abbiamo da offrire. Alcune volte diciamo la verità perché abbiamo bisogno di dirla ad un'altra persona per poterla sentire noi stessi. Altre volte la diciamo perché è più forte di noi e qualche volta la diciamo perché è l'unica cosa che resta da fare (Grey's Anatomy)
    73. Che cosa distingue un essere umano da un mostro? A parte la genetica, a parte la triste verità, camminiamo nelle stesse strade, indossiamo gli stessi vestiti, tu fai un respiro ed eccoci, a rubarti l'aria, a camminare sulle tue stesse orme, anche un mostro possiede una tra le più potenti e umane emozioni: la paura. Sappiamo abbastanza per ricordare chi siamo stati e abbastanza per aver paura di quello che potremmo fare, e come gli umani, siamo ossessionati dall'amore, dalla vita, dalle sconfitte.
    (Being human)

    74. E la cosa buffa è che lui mi amava. In una maniera malata e alquanto insana, ma ci teneva davvero a me. Ero io che non volevo essere amata.
    (Buffy the Vampire Slayer)

    75. I nemici peggiori sono quelli che non si nascondono. (NCIS: Naval Criminal Investigative Service)
    76. ‘Non avrete portato un lupo in casa mia?’ ‘Abbiamo portato un Alfa.’ (Teen Wolf)
    77. Non credo che le persone cambino. Diventano solo più brave a nascondere la propria natura. (Pretty Little Liars)
    78. Non siamo come quegli etero di merda, non siamo come i tuoi genitori e non siamo due lesbiche che camminano lungo la navata in abito nuziale. Noi siamo froci e se stiamo insieme è perché lo vogliamo, non perché ci sono i lucchetti alla porta. Se sto fuori la notte è perché sto facendo esattamente quello che voglio: sto scopando. E... quando torno a casa, sto ancora facendo esattamente quello che voglio: torno a casa da te. (Queer as Folk)
    79. ‘Niente movimenti bruschi o vi attacco una bomba alle... come si dice "palle" in tedesco?’ ‘Non lo so, Jim. Ma se gliele facciamo esplodere sentiremo il botto. (Agents of S.H.I.E.L.D.)
    80. ‘A volte la vita è come un ubriaco violento: non smette di prenderti a pugni.’ (Agents of SHIELD)


    Prompt Citazioni Disney

    81. Alcuni dicono che al destino non si comanda, che il destino non è una cosa nostra. Ma io so che non è così. Il nostro destino vive in noi, bisogna soltanto avere il coraggio di vederlo. (Ribelle: the Brave)
    82. Ohana significa famiglia. Famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato. (Lilo & Stitch)
    83. La vita non è un cartone animato in cui canti una canzoncina e i tuoi futili sogni per magia diventano realtà. (Zootropolis)
    84. Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti. (Mulan)
    85. Sometimes the right path is not the easiest one (Pocahontas)
    86. Always let your conscience be your guide (Pinocchio)
    87. Verso l’infinito e oltre! (Toy Story)
    88. The only way to get what you want in this world is through hard work (La Principessa e il Ranocchio)
    89. Life is a journey to be experienced, not a problem to be solved (Winnie the Pooh)
    90. Vieni, piccola, vivi finché ne hai il tempo (Lilli e il Vagabondo)
    91. There’s the whole world at your feet (Mary Poppins)
    92. Alcune cose nascono grandi. Altre nascono piccole, molto piccole. Ma a volte è dalle cose più piccole che nascono i cambiamenti più grandi (Dinosauri)
    93. Nessuno di noi sa quali mutamenti piccoli o grandi ci attendono, una sola cosa è certa: il nostro viaggio non è terminato. Possiamo solo sperare che in qualche modo, e in piccola parte, il nostro passaggio su questa terra venga ricordato per sempre (Dinosauri)
    94. L'invidia è come una palla, più la spingi sotto e più ti torna a galla (Ralph Spaccatutto)
    95. Dannazione, Jim, non sono un dottore, sono un astronomo! Insomma, sono un dottore, ma non quel genere di dottore. Io, ho un dottorato, ma non è la stessa cosa. Non puoi aiutare nessuno con un dottorato, uno sta lì e si sente inutile! (Il Pianeta del Tesoro)
    96. Non è la donna più facile con cui entrare in sintonia... ha il filo spinato intorno all'anima (Le follie dell’Imperatore)
    97. Scan completato. Non hai riportato alcuna lesione. Tuttavia, i tuoi livelli di ormoni e neurotrasmettitori indicano che sei soggetto a sbalzi d'umore, comuni nell'adolescenza. Diagnosi: pubertà (Big Hero 6)
    98. Tanto moriremo tutti (Atlantis - L’impero Perduto)
    99. Mia cara, ci saremo pure evoluti, ma in fondo restiamo sempre animali (Zootropolis)
    100. If you focus on what you left behind, you will never see what lies ahead (Ratatouille)


    Prompt Battute

    101. “Che diavoleria è mai questa?”
    102. “Aiutami!”
    103. “Ehi, quella non è la mia felpa?”
    104. “Il conto, per favore.”
    105. “Guai a te se lo dici a mamma e papà!”
    106. “In realtà… sono malvagio!”
    107. “Mi si è slacciato il reggiseno!”
    108. “Non so ballare.”
    109. “So solo che se non lo vedo trascorrerò il resto della vita a pentirmene.”
    110. “Tu sapevi! Sapevi, hai sempre saputo, e non mi hai mai detto niente! Niente!”
    111. “Vorrei poterci credere...”
    112. “Ora sei mio prigioniero!”
    113. “Non farò lo stesso errore due volte.”
    114. “Baciami.”
    115. “E io dovrei mettere quella cosa?”
    116. “E chi è quel bel bocconcino laggiù?” “Lo sposo.”
    117. “Sai cosa mi piace dei matrimoni? Le damigelle.” “Non ci pensare neanche.”
    118. “L'ho visto una volta in un film." "Immagino che fosse un porno.”
    119. “Mi stanno fissando tutti. Perché mi stanno fissando tutti?”
    120. “Allora, cosa gli/le hai regalato per San Valentino?” “Oh merda.”


    Prompt Trope

    121. Evil Laugh
    122. Upper-Class Twit
    123. Balcony Speech
    124. Ghost Pirate
    125. Samurai Ponytail
    126. In Memoriam
    127. Mountain Man
    128. Police are Useless
    129. Abusive Parents
    130. Achey Scars
    131. All love is Unrequited
    132. Badass Family
    133. Batman Gambit
    134. Bitch in Sheep’s Clothing
    135. The Power of Love
    136. What you are in the Dark
    137. Suicide Mission
    138. Hostile Weather
    139. Hero Secret Service
    140. Chronic Hero Syndrome


    Prompt Vari

    141. Taccuino
    142. Lanterna
    143. Porpora
    144. Asciugamano
    145. Ombrello
    146. Campanello inopportuno
    147. Cioccolata calda
    148. Coperta
    149. Felpa Pesante
    150. Biscotto della fortuna
    151. Guardiano notturno
    152. Mazzo di Margherite
    153. Orchidee
    154. Origami
    155. Parco
    156. Pregiudizi
    157. Puzza di fumo
    158. Netflix
    159. Seduta spiritica
    160. Valigia da preparare





    Edited by Alassë_Schwarz - 16/11/2018, 11:24
  5. .
    Le terrificanti avventure di Sabrina Spellman – o Chilling Sabrina – come ho iniziato a chiamarlo durante le dieci ore spese a vedere questa serie tv, è una serie che ha come target un pubblico giovane e senza pretese.

    Soprattutto senza pretese.

    Ma dagli autori di Riverdale non ci si poteva aspettare poi chissà che altro. In questa breve – spero – recensione vorrei elencare i punti di questo show che, secondo me, hanno reso questa serie, se non un flop totale, di certo nemmeno vincente, e cercherò di non fare spoiler per le anime pie che ancora non sono riusciti a vedere la serie.

    ChillingSabrina


    Per citare il The Guardian (che nella sua recensione ci è andato giù pesante) Chilling Sabrina fallisce miseramente nel lanciare un incantesimo sul suo pubblico: un buon show o film intrattiene a prescindere dal pubblico di riferimento – la Disney, la Dreamworks e parecchie altre case ci insegnano questa lezione da decenni – ma questa nuova versione di Sabrina proprio non riesce a non annoiare. Vorrei però spezzare una lancia a favore di questa serie, prima di elencare cosa non funziona: il Guardian definisce Chilling Sabrina un reboot della vecchia serie, cosa che assolutamente non è.

    The Chilling Adventures of Sabrina prende a piene mani (purtroppo senza rimanere abbastanza fedele, secondo me) dall’omonima serie di fumetti uscita nel 2014, quindi questi confronti affrettati evitiamoli. E pur mancandomi da morire Salem – ma diciamo la verità, Salem è mancato a TUTTI – sono contenta che non sia stata solo una “copia dark” della vecchia serie.

    La seconda cosa positiva di questo show è la famiglia Spellman: Zelda, Hilda e Ambrose sono esattamente ciò che ho sempre sperato di rivedere in una nuova serie su Sabrina: spiritosi, agguerriti, pieni di vita, intratteggono il pubblico meglio di tutti gli altri personaggi messi insieme.

    Ma immagino che dobbiamo passare ai lati negativi della serie, perciò cominciamo!


    (1) Il primo punto decisamente a sfavore della serie è la recitazione degli attori più giovani: se le attrici di Zelda e Hilda Spellman, così come Madam Satan, rendono benissimo nei loro ruoli riuscendo a regalare vere e proprie chicche durante gli episodi, gli attori più giovani non rendono altrettanto. Harvey pare un burattino mosso da fili invisibili senza sentimenti: non soffre per la morte del fratello, unica persona che lo comprende nella sua famiglia di “veri uomini” e non pare mai avere uno straccio di emozione sul viso a prescindere da cosa gli stia capitando attorno.
    Susie è un’ameba senza personalità che non sia legata al suo essere trans, e anche il quel caso non esprime chissà cosa; Roz è a mala pena salvabile, mentre Sabrina pare di vederla costantemente da dietro una lente distorta o un vetro appannato perché l’attrice non trasmette niente.

    Purtroppo, quando stai portando avanti una serie di dieci episodi da un’ora ciascuno non ti puoi permettere di avere una recitazione meno che buona, altrimenti lo spettatore si scoccia, ed è ciò che è successo alla maggior parte delle persone con cui ho discusso della serie.

    (2) Altro punto a sfavore, su cui però i pareri sono molto contrastanti, è la protagonista: Sabrina Spellman è una sedicenne e come ogni adolescente non ha ancora la maturità mentale di un adulto. Il problema non è però tanto la sua immaturità, quanto il fatto che, non importa quanti difetti dimostri di avere – dispotica, egoista, immatura, ignorante e così via – tutti la amano, la rispettano e le piazzano sotto ai piedi un tappeto rosso.
    In pratica la cara Sabrina è quella che il fandom definisce una Mary Sue.

    Ogni volta che qualcuno osa darle consigli, dirle in qualunque modo cosa dovrebbe o non dovrebbe fare, lei reagisce così:
    fuckingsupreme

    È mia opinione che gli autori cercassero di creare una protagonista diversa dal solito, non la solita eroina buona: idea stimolante e che apprezzo, purtroppo però non ho apprezzato altrettanto l’effetto ottenuto, ossia quello di una arrogante ragazzetta ignorante, che collegato alla pessima recitazione della giovane interprete rende il tutto ancora peggiore.

    (3) Partendo dai personaggi, non potevo che arrivare alla sceneggiatura dello show e alla struttura degli episodi: sinceramente, pur avendoci messo meno di 48 ore a finire la serie, ammetto che mi ha annoiata tremendamente.
    L’episodio di un’ora, pur essendo tipico delle serie targate Netflix, è troppo lungo e tende ad annoiare lo spettatore, la sceneggiatura poco studiata e le scarse capacità di recitazione degli attori non aiutano a coinvolgere chi guarda. La storia è, specie nei primi episodi, non particolarmente coinvolgente, lasciando gli spettatori per interi minuti a chiedersi cosa stia succedendo, perché abbiano iniziato la serie, e che cosa abbiano fatto di male per meritarsi una simile rottura, e ancora ma quando finisce ‘sta tortura cinese.

    A un certo punto, più che noioso, diventa doloroso da vedere, per citare nuovamente il Guardian: ci sono esplosioni e scene di magia oscura intervallate da scene troppo emotive in cui attori decisamente inesperti (Harvey esempio più tipico) devono sputare frasi davvero poco ben studiate.

    Come quando Harvey pronuncia la famosa frase sul volo /There’s no flying in my life without you, Sabrina Spellman/, ma lo fa con l’espressività di un pesce palla morto e in un momento decisamente cliché.

    Insomma, le basi per qualcosa di, se non bello, quanto meno appassionante ci sono, ma purtroppo non vengono sfruttate: suggerisco episodi più brevi e un nuovo sceneggiatore.

    (4) Un altro punto a sfavore è il nemico della nostra adorabile streghetta: molti potrebbero pensare che è Satana, ma sbaglierebbero.
    Satana è la rappresentazione di ciò contro cui Sabrina, le sue amiche e tanti altri lottano ossia il patriarcato.

    Sì, lo so che fa un sacco tumblr, ma in realtà è proprio così: il vero nemico qui non è tanto Satana con la sua pretesa di far firmare a Sabrina il suo libro, quanto lo stato di semi-servitù in cui la giovane si troverebbe costretta se firmasse. Il nemico sono i bulletti di scuola che attaccano e bullizzano le ragazze a scuola, andando via “impuniti”, perché maschi. Il nemico è ciò che impedisce la completa libertà delle donne della serie.

    Insomma, è la società e l’ipocrisia che la governa, e il desiderio più intimo della protagonista – e di tutte le donne – è quello di combattere e liberarsi di questo fardello.

    Ora, l’idea non è affatto male, così come non era male l’idea di una protagonista “non buona”, ma la resa non è affatto quella sperata: il tema viene trattato in maniera banale, con battute ridicole e una sceneggiatura inadatta. Madam Satan – e spero che Michelle Gomez riceva qualche premio per questa serie, perché ha salvato lo show, è letteralmente la vera anima e mente di quasi ogni episodio – ogni tanto dice frasi davvero demoniache su come dovrebbero essere le donne a governare il mondo e simili che sembrano prese dai blog sjw di tumblr e non si può far altro che rimanere a bocca aperta davanti alla splendida recitazione della Gomez che non si scompone manco a dover pronunciare certe scempiaggini!

    Tornando in tema, ritengo sia un tema (scusate il gioco di parole) troppo pretenzioso e importante per una serie con un target come quello di Sabrina, che mira giusto a intrattenere un pubblico e non a farlo pensare, e il modo in cui è stato trattato dimostra che ho ragione.

    L’ultimo cosa cui voglio far riferimento non è a sfavore ma neutro, e tratta dell’ambientazione della serie: Sabrina e tutti gli abitanti di Greendale si muovono in un mondo a metà tra gli anni 50/60 e i duemila, e penso sia una cosa che vada giudicata semplicemente in base al proprio gusto personale; a me non è piaciuta, ma a me non piace vedere questi strani mix senza senso, non mi piace vedere la moda anni 60 e gli smartphone a caso.
    Non ne trovo il senso. Ma ci sono persone a cui è piaciuto, e i gusti non si discutono.



    Arrivando a conclusione, ammetto che a me questa serie non è piaciuta: ho detestato la protagonista e le sue manie di grandezza; non sopporto il modo in cui vengono trattati quasi tutti gli argomenti in questo show, né mi piace la recitazione degli attori.
    Però, si c’è un però, ho apprezzato molto gli attori più adulti e ho intenzione di vedere la seconda serie per sapere cosa succederà ai loro personaggi.

    Nel totale, comunque, il mio parere su questa serie è ben descritto da questa gif:
    downdowndown


    Penso di aver terminato con questa mia breve disquisizione su Le Terrificanti Avventure di Sabrina.
    Ora vi devo lasciare, ma mi raccomando, ditemi cosa pensate voi di questa recensione e, ovviamente, della serie! Vi è piaciuta? Cosa pensate di Sabrina? Guarderete la prossima stagione?

    Ciao a tutti!
    Alasse_Schwarz
  6. .
    E' tornato il Calafricano. :yeyeye:
  7. .
    Gente, partecipanti, passanti e chi per voi! Sono le 11 e 23 minuti e il tempo è scaduto 23 minuti fa! Mettete giù le tastiere e non postate nient'altro, tanto se ci provate ce ne accorgiamo! :ordire:
    Lo staff spera che vi siate divertiti, presto organizzeremo altre gare ed eventi! E in effetti abbiamo una sorpresa per domenica mattina, quindi spero stiate pensando di stare a casa! :hihihi:
  8. .
    E poi pubblicai anche io. Madonna, ancora non ci credo.

    1) Too Late or Too Soon
    Fandom: Harry Potter
    Coppia: Severus/Lily
    Parole: 115
    Prompt: 12. “Every 'always' comes with an ending, too/Whether it's late or soon” (BoTalks - Know U Anymore ft. Sarah Hyland)

    2) Easily Forgotten
    Fandom: Black Friars
    Coppia: Drayden/Fayette
    Parole: 120
    Prompt: 25, Biscottini Assortiti

    Edited by Alassë_Schwarz - 6/11/2018, 20:36
  9. .

    Intervista a Eleonora Fasolino, autrice del romanzo “Amabile inferno”.



    Vi presento la prima intervista del forum, dedicata al romanzo Amabile inferno dell'autrice Eleonora Fasolino, veterana di EFP.
    Eleonora pubblicherà il 7 di Novembre il suo primo romanzo.
    Vi lascio qui il link alla sua Pagina Autrice per trovare più informazioni o per farle domande o qualunque altra cosa vogliate!
    E, ora, passiamo all'intervista, condotta dalla sottoscritta!


    Ci conosciamo ormai da qualche anno: ti ho vista prima come fanwriter, poi come autrice di originali, e ora finalmente come scrittrice del tuo primo romanzo. Come ci si sente?

    Inizio col dire che sono certa mi siano servite tutte queste fasi, per arrivare fin qui. Sin da ragazzina sognavo di raccontare storie, farlo prima con delle fanfiction e poi con delle storie originali online mi ha permesso un certo esercizio. L’esercizio è importante in tutto, anche – per non dire soprattutto – nella scrittura: permette di trovare e allenare il proprio stile e, sì, anche di imparare dai propri errori, compresi quelli grammaticali o sintattici. Si pensa spesso che uno scrittore sappia scrivere e basta, che il talento lo abbia allenato poi: niente di più falso! La grammatica e la sintassi italiane infatti sono vastissime e tutti, agli inizi, ci siamo fatti scappare qualche errore
    Personalmente ora non mi sento arrivata, sia mai, ma è un bel traguardo vedere il proprio nome su una copertina e mi sto godendo l’esperienza.


    Hai deciso di non pubblicare sotto pseudonimo. Come mai questa scelta?

    Mi sono nascosta per così tanti anni e in così tanti modi, che alla fine ho deciso di uscire fuori in tutto e per tutto, esattamente per come sono, anche nella scrittura: sono Eleonora Fasolino, e scrivo.
    Gli pseudonimi li ho spesso usati come scudo; ho deciso di vivere questo sogno senza scudi.
    Possono essere diversi i motivi – legittimi peraltro – per i quali un autore decide di scrivere sotto pseudonimo, il mio era sostanzialmente un volersi nascondere. Sono uscita allo scoperto.


    Ti va di parlarci del tuo percorso di pubblicazione? So che avevi dubbi in merito, e che sei arrivata a prendere decisioni definitive non molto tempo fa!

    Ho osservato il mondo dell’editoria da diverse prospettive. All’inizio, essenzialmente come lettrice, poi in qualità di aspirante autrice e infine con l’occhio da specializzanda in Editoria e Scrittura. I dubbi non erano tanto relativi all’efficacia del selfpublishing o della pubblicazione tradizionale tramite casa editrice, più che altro volevo comprendere cosa fosse più adatto alle mie esigenze del momento.
    Scegliere l’autopubblicazione è stata, in sostanza, un lanciare una sfida a me stessa, un voler scoprire se fossi in grado di farcela, mettendomi in prima linea. Questo mi ha anche concesso di imparare moltissimo, e di apprendere nozioni anche in qualità di editor, qualora qualcuno volesse assumermi e poi autopubblicarsi. Pubblicherei mai con una casa editrice in futuro avendone l’occasione? La risposta è: dipende, ma perché no? Se l’accordo risultasse interessante ne sarei ben felice!


    Passiamo oltre: Amabile inferno. A volte i titoli sono “tutto un programma”, come si suol dire: il tuo di titolo ha una ragione particolare? Da dove viene e che significato ha?

    Di solito il titolo è il primo dettaglio che ho chiaro in testa. Pare assurdo, eh? Per molti autori è l’ultimo.
    Con Amabile inferno invece ho faticato parecchio. Il titolo non si decideva a saltare fuori e nulla mi convinceva. Ho poi pensato intensamente a Manfredi, verso metà stesura, perché sapevo fosse in lui la chiave del titolo: ho pensato al suo essere prete, e ci ho un po’ giocato su. Ecco come è nato. Per me ha più un significato divertente che poetico.


    Il romanzo: hai accennato diverse volte l’argomento principale sulla tua pagina facebook - l’amore proibito tra un prete e una giovane donna - come mai proprio questo? Da dove è venuta l’idea? Come ti sei sentita, mentre lo scrivevi?

    Sono sempre stata attratta dalle storie di amore proibito, dove i due sono perlopiù separati dalle etichette o dalle circostanze. Volevo scrivere una storia di questo tipo da moltissimo tempo, ma che Manfredi dovesse essere un prete oltre che un professore di liceo non mi è stato chiaro appena l’idea è sopraggiunta. Quando alla fine tutti i pezzi del puzzle hanno cominciato a comporsi, ne sono stata entusiasta e mi sono divertita molto. Ho anche riflettuto molto, però: scrivere di questi personaggi è stato come guardarsi dentro.


    Una domandina sulla fede, anche se credo che di queste ne riceverai a bizzeffe: non so se tu creda in qualcosa, in Dio, nel karma, o nel nulla cosmico, ma a prescindere, ciò ti ha creato difficoltà nel scrivere di un uomo credente?

    Credo in Dio.
    In passato sono stata anche una fervente cattolica. Ho servito messa come chierichetto quasi ogni domenica e durante alcune festività religiose dagli otto ai quattordici anni circa. A sedici poi ho lasciato la Chiesa; ho inoltre una visione molto diversa da quella della Chiesa Cattolica su alcuni dei temi più scottanti dei nostri tempi: ad esempio l’aborto, l’omosessualità, il sesso. Sono per la libertà assoluta della persona, finché quella libertà non nuoce al prossimo, e credo che l’amore sia un sentimento così meraviglioso e parte dell’essenza stessa di Dio che nessun uomo deve avere il diritto di dirti come e verso chi viverlo. Lo stesso per quanto riguarda la genitorialità e il sesso: sono faccende talmente intime e personali che non sta certo a un’istituzione dirti come viverle. Manfredi stesso, anche se prete, ha idee piuttosto contrastanti con ciò che dice la Chiesa a riguardo. Ci sono molti preti, al contrario di ciò che molti pensano, che esercitano idee piuttosto sensate su questi argomenti e che, soprattutto, non giudicano i propri fedeli, ma anzi li accolgono e li sorreggono quanto più possibile.
    Per questa ragione ho ancora un ottimo rapporto con il mio ex – si fa per ridere – padre spirituale. In lui continuo a vedere una guida e un amico. E a lui davvero non importa in cosa credo e in che modo.
    Manfredi è frutto di tutto questo. Perciò no, non mi ha creato alcuna difficoltà scrivere di un uomo credente. I testi sacri inoltre nascondono degli splendidi passaggi e dei meravigliosi messaggi, se ci liberiamo dai dogmi nel leggerli, ed è stato bello approfondire anche questo aspetto, almeno un minimo.


    I protagonisti: quanto di te hai versato dentro di loro?

    Vorrei tanto dirvi che Melania, in fin dei conti, sono io. Ma no. Melania ha le mie battute, la mia ostinazione e anche un pizzico della mia sfrontatezza, ma è di certo più coraggiosa di quanto fossi io a diciotto anni. Io non avrei mai avuto il coraggio di fare la prima mossa col mio professore – e per di più prete!
    Manfredi ha sicuramente il mio modo di rimuginare sulle cose.
    Il personaggio che però mi rispecchia in quasi tutto è un altro e non è uno dei protagonisti.


    Immagino che, volente o nolente, ci sia una parte del romanzo - una frase, un personaggio, un episodio - a cui tu sei più legata rispetto agli altri. Vuoi parlarcene?

    Senza fare spoiler, posso dirvi che il punto del romanzo in cui ho davvero buttato giù ogni difesa e ogni emozione è quello del più lungo flashback presente. Mi sono ritrovata a scriverlo che dentro tremavo, di lacrime e sentimento, e mettergli una fine è stato quasi terapeutico.


    Il romanzo Trentatré di Mirya - su cui tu hai scritto una fanfiction - non era ambientato in una città definita. Il tuo ha come sfondo, invece, un luogo che conosciamo? Se sì, quale? E come mai proprio quella città/paese?

    Ho scelto Roma perché è la città in cui sono nata e cresciuta e che amo da impazzire. E poi l’idea che un prete intrecci una relazione clandestina proprio a due passi dal Vaticano mi divertiva molto. Di Roma conosco tutto – o quasi, forse conoscerla tutta è impossibile anche per noi romani – e tutti i luoghi citati nel romanzo sono luoghi a cui sono legatissima per questo o quel ricordo.


    Ultima domanda, ma non meno importante: di cosa, ora che hai scritto il tuo primo libro, pensi che non scriverai mai?

    Non ne ho proprio idea! È una domanda a cui davvero sento di non saper rispondere. Chi lo sa cosa mi porterà la vita? Chi lo sa quale esigenza sentirò in determinati momenti? Mi viene difficile pensare a un romanzo dove la matematica sia uno dei temi centrali, essendo io una frana in matematica, ma mai dire mai!


    Grazie mille per quest’intervista.
    È stato un piacere chiacchierare con voi!



    Edited by Alassë_Schwarz - 27/10/2018, 22:05
  10. .
    Helloooo! Benvenuta :D
  11. .
    CITAZIONE (Mokochan @ 17/10/2018, 22:58) 
    CITAZIONE (Alassë_Schwarz @ 17/10/2018, 22:53) 
    24 anni, ma ne faccio 25 a Marzo. Cristo, ne faccio 25 a marzo. Sono a un passo dalla fossa.

    Questa la riferisco al mio futuro marito, così vediamo che ti dice lol
    Se tu sei a un passo dalla fossa, lui 'ndo sta? XD

    Lui è decrepito.
  12. .
    24 anni, ma ne faccio 25 a Marzo. Cristo, ne faccio 25 a marzo. Sono a un passo dalla fossa.
  13. .
    MI ISCRIVO (Saranno tutte a tema Nine of Spades MA CHISSENE MI ISCRIVO LO STESSO)
  14. .
    CITAZIONE (X.:Rinalm:.X @ 24/9/2018, 21:17) 
    CITAZIONE
    Edit: Qualcuno ti ha già aggiunta, quindi mi ritiro in un angolino lmao

    Sorry! Esci pure dall'angolino ^^'
    Quel qualcuno sono sempre io, ho visto che posso aggiungermi da sola e l'ho fatto, la prossima volta magari avverto prima, non ci ho pensato sul momento xD

    Approfitto per fare una domanda: in questo caso vale sempre la regola un prompt a storia o volendo potrei anche unirne due-tre?

    Come preferisci ^^ Io uso sempre la regola Un Prompt, Una Storia ^-^
86 replies since 5/4/2014
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